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Ricerca statistica su 13.498 casi di patologie epatiche

di Ciro Discepolo e L.Miele


La svolta (o la involuzione) del XXI secolo.

 

Come si sa, con l’introduzione della nuova legge sulla privacy (non solo italiana) ciascuno può, senza particolari difficoltà, andare a curiosare nella “cartella delle tasse” di ogni cittadino e scoprire se costui ha una domestica, se possiede più automobili, barche e quant’altro. Nessuno può, invece, chiedere a che ora sia nato un altro cittadino dello Stato. Misteri della democrazia. Oggi, infatti, per avere il vostro estratto di nascita, dovete presentare una regolare domanda al Tribunale della vostra città e un magistrato, dopo avere esaminato la vostra richiesta, deciderà se accordarvi o no tale permesso. Se desiderate conoscere l’orario di nascita di un altro cittadino, non se ne parla nemmeno. In alcune città come Roma (mi hanno riferito, ma non sarei pronto a giurare su ciò), dopo avere espletato la lunghissima pratica presso il Tribunale per ottenere il vostro estratto integrale di nascita, il Comune ve lo rilascia in busta chiusa e vi ordina di non aprire la stessa, ma di consegnarla direttamente all’Ente che ne ha fatto richiesta per una pratica da voi avviata. Va da sé che in tali condizioni, se le cose non cambieranno radicalmente e presto, la ricerca astrologica sarà finita per sempre. O, almeno, sarà finita quella che abbiamo immaginato fino a oggi. In un numero di qualche anno fa, su Ricerca ’90, intervistammo in proposito la collega Grazia Bordoni che in materia è un’autorità. Recentemente c’è stata una piacevole eccezione. La collega Danielle Flamant Paparatti, psicologa e astrologa, ha presentato a un piccolo comune siciliano, una richiesta ufficiale dell’Associazione Culturale Ricerca ’90 e, a mezzo della stessa, ha ottenuto il permesso di accedere liberamente ai registri degli atti di nascita originali per una grossa ricerca sui gemelli. Ma si tratta di mosche bianche che non ci possono rassicurare su di un simile andazzo.

Dato che una fetta importante della nostra libido viaggia in direzione della ricerca, ci siamo posti il problema: smettere per sempre di fare ricerca, dandola vinta a questi burosauri, o cercare altre strade per fare statistica? Abbiamo scelto la seconda opzione e ci siamo detti che forse avremmo potuto tentare una ricerca che avevamo in mente da decenni e per la quale era sufficiente conoscere soltanto la data e non l’orario di nascita del campione utilizzato.

 

Come ci siamo procurati il campione

 

Si trattava di una ricerca in campo medico dove pensiamo si potrebbero ottenere parecchi risultati interessanti. Occorreva che qualche ente ospedaliero mettesse a disposizione di chi scrive una grossa mole di dati da analizzare. Sì, ma chi? Necessitava, prima di tutto, raggiungere quegli enti ospedalieri, più avanti rispetto ad altri, che possedessero una banca dati informatica. Abbiamo pensato subito al collega Luigi Galli che è certamente uno dei migliori surfer del Web che si conoscano. E difatti, l’amico lombardo, non ci ha delusi e ci ha fornito un piccolo, ma qualificato, elenco di ciò che cercavamo. A questo punto hanno avuto inizio delle lunghe trattative che sono andate in parallelo con diversi enti. La maggior parte di esse ha avuto esito negativo perché gli stessi non hanno neanche risposto o lo hanno fatto dichiarando la loro volontà negativa ad aiutarci. Soltanto due enti ospedalieri, che per loro volontà non citiamo, si sono dimostrati gentili e sensibili alla nostra richiesta. Essa, però, era stata preceduta, da parte nostra, dall’invio di una cospicua documentazione, tra cui il libro “Osservazioni politematiche sulle ricerche Discepolo/Miele”, edizioni Ricerca ’90, da cui si poteva evincere il carattere serio delle nostre richieste.

Infine, dopo vari mesi dall’inizio delle prime formulazioni del progetto, ci sono giunti dei file con i dati.

In questa prima ricerca vi presenteremo i risultati relativi al campione gentilmente concessoci da uno dei due enti suddetti che ringraziamo pubblicamente e sentitamente, anche se non ci è permesso nominarli. Per distinguerli chiameremo Ente Nord il primo e Ente Centro il secondo.

 

Ipotesi di partenza

 

La nostra ipotesi di partenza, scaturita dall’osservazione su tantissimi casi, in molti anni di pratica “sul campo”, era di riuscire a dimostrare come i malati gravi di fegato avessero, più della media, Giove in Sagittario nel proprio cielo di nascita. Quindi, per estensione, dichiarare che i nati nel 1936, 1948 e 1960, per esempio, fossero più soggetti alle epatopatie. Per fare ciò non avevamo bisogno dell’ora di nascita, ma soltanto della data di nascita dei soggetti in esame. Ovviamente, nella nostra richiesta agli ospedali, veniva precisato che non richiedevamo il nome e cognome delle persone da esaminare, e neanche il loro luogo di nascita (in pieno rispetto della legge sulla privacy), ma soltanto la data di nascita.

Relativamente alla tradizione astrologica, a onor del vero, bisogna precisare che essa non parla specificamente di Giove in Sagittario. Il Cornell, che è citato quasi universalmente come l’autore più ferrato in campo medico, parla di segni solari Bilancia, Vergine e Sagittario, ma per le patologie più pesanti, come la cirrosi epatica, propende nettamente per il secondo tra i tre citati. Dello stesso avviso è Adriana Rampino Cavadini, autrice di un apprezzato trattato sull’argomento. Clara Negri, nel suo Astrologia e salute, Armenia editore, alla voce Giove in Sagittario, così si esprime: “Reumatismi ed artritismo, intossicazioni alimentari, acido urico e gotta, infiammazioni al nervo sciatico, sangue impuro, diabete”. Dunque, anche per la collega che si occupa molto di astrologia medica, non vi sarebbe un collegamento diretto Giove/cirrosi o Giove/tumore del fegato o Giove/epatite virale. Lo stesso dicasi per altri importanti autori che non elenchiamo per non essere ridondanti in rapporto a quanto già scritto. Se invece leggiamo nel Dizionario di astrologia di Henri J. Gouchon, uno dei migliori testi di astrologia al mondo (secondo la nostra opinione), per Giove in Sagittario, troviamo scritto: “Gotta e malattie di fegato”. Tale verità ci è apparsa subito trasparente dai primi anni dei nostri studi e delle nostre ricerche e già nel 1979, anno della sua prima edizione, nella Guida all’astrologia, editore Armenia, scrivevamo per Giove in Sagittario: “Tendenza alle malattie di fegato”. Con il trascorrere degli anni e dei lustri tale convinzione si è fortemente radicata in noi, tanto da lievitare fino all’espressione: “Cirrosi: in rapporto al Sagittario e ai Pesci, a Giove leso, soprattutto da Nettuno, alla 6ª Casa in Sagittario e Pesci. I nati con Giove in Sagittario, per esempio nel 1936, nel 1948 e nel 1960, dovrebbero fare molta attenzione al proprio fegato, cominciando col vaccinarsi contro l’epatite virale ed evitando di bere superalcolici. La figura mostra il tema natale di Vittorio De Sica nato a Sora (Frosinone), il 7/7/1901, alle 11 e che soffrì di questa malattia (Giove è in cattivo aspetto a Saturno e Nettuno e la 6ª Casa è in Pesci, con la Luna)…” (tratto dal Nuovo dizionario di astrologia, Ciro Discepolo, Armenia editore, anno 1996).

 

Campione utilizzato

 

I file inviatici dai due ospedali (ma qui riferiamo soltanto sul primo) erano in formato Word (il primo) e avevano bisogno di essere convertiti nel formato Gauquelin. Per quale motivo? Perché noi (C. Discepolo e L. Miele, N.d.R.), nel progettare nuove ricerche, avevamo lavorato, con la fondamentale collaborazione di Mario Miglietta (laureando in ingegneria informatica) a un software che ci permettesse di effettuare ogni tipo di analisi statistica. Tale software che non è in vendita, prevede tre tipi di ingressi di dati: da file Gauquelin, da file Bordoni (DBF) e da tastiera, per inserimento manuale.

Dunque abbiamo proceduto, con l’aiuto di altri tecnici, alla conversione di detti file lavorando principalmente in Excel e ottenendo un campione finale di 13.498 soggetti. Alcuni (2) soggetti, del file originale, sono andati persi perché Excel lavora dal 1900 in poi e costoro risultavano nati prima di tale data. Avremmo potuto inserirli manualmente, ma abbiamo preferito lasciare le cose come stavano.

I casi esaminati si riferiscono a ricoveri avvenuti nell’Ente Nord, nell’anno 1998. Ricoveri vuol dire che, se nel file di origine, era scritto due volte 11 febbraio 1923, ciò poteva significare sia che due soggetti della stessa data di nascita erano stati ricoverati nel periodo suddetto e sia che lo stesso soggetto fu ricoverato due volte. Non potendo distinguere tra le due ipotesi, le abbiamo inserite entrambe. Precisiamo, tuttavia, che si tratta di una notevole minoranza rispetto alla generalità dei dati analizzati.

Dobbiamo, però, fare un passo indietro. Giustamente i responsabili dell’ente ospedaliero interpellato ci invitavano a precisare meglio la nostra richiesta. In altre parole non è possibile dire “malati di fegato”, ma occorre riferirsi a una precisa terminologia medica e a una corrispondente classificazione universale.

Anche qui ci sono stati di aiuto proprio i responsabili ospedalieri in oggetto. Ci hanno consigliato di riferirci a due volumi intitolati “Classificazioni delle malattie, traumatismi e cause di morte”, editi dall’ISTAT (Istituto Centrale di Statistica). La versione da noi consultata è quella del 1975 (nona revisione, tuttora in uso).

Le epatopatie considerate da noi sono le seguenti:

070.4, 070.5, 070.6, 155.0, 155.1, 155.2, 570, 571.0, 571.1, 571.2, 571.3, 571.4, 571.5, 571.6, 571.8, 571.9, 573.1, 573.2, 575.0, 575.1, 575.2, 575.3, 575.4, 575.5, 575.6

 

Quelle inviateci sono state:

 

10.478 casi di “Malattia epatica cronica e cirrosi”, classificazione 571.0 (Fegato grasso alcolico), 571.1 (Epatite acuta alcolica), 571.2 (Cirrosi alcolica del fegato), 571.3 (Danno alcolico del fegato, non specificato), 571.4 (Epatite cronica), 571.5 (Cirrosi del fegato senza menzione di alcool), 571.6 (Cirrosi biliare), 571.8 (Altre malattie croniche del fegato non alcoliche), 571.9 (Malattia cronica del fegato non specificata, senza menzione di alcool).

 

2027 casi di “Tumori maligni del fegato e dei dotti biliari intraepatici”, classificazione 155.0 (Del fegato, primitivo), 155.1 (Dei dotti biliari intraepatici), 155.2 (Del fegato, non specificato se primitivo o secondario).

 

995 casi di “Epatite virale acuta e cronica”, classificazione 070 e successive.

 

 

Campione di riferimento

 

In ogni ricerca che voglia aspirare a essere tale, in senso scientifico, occorre rapportarsi a un campione di riferimento, ovvero a un gruppo di controllo che faccia da verifica. Qui sorgeva un problema di non facile soluzione. In che modo avremmo potuto ottenere un campione di controllo rispetto alla nostra ipotesi di partenza? Ci è venuta un’idea e l’abbiamo applicata. Abbiamo chiesto allo stesso ente ospedaliero, sempre per l’anno 1998, di procurarci un campione di dati relativi all’infarto del miocardio (classificazione 410 e successivi). Sempre secondo la nostra ipotesi di partenza, in questi casi, non avremmo dovuto trovare affatto una presenza di Giove in Sagittario superiore alla media dei segni considerati.

Il file ricevuto dall’ospedale e da noi processato era costituito da 6337 soggetti.

 

 

Risultati ottenuti

 

Sono quelli che seguono in tabella

 

Ricerca su 13.498 casi di epatopatie

 

 

 

Giove in Ariete

1141

(8,453%)

Giove in Toro

1125

(8,334%)

Giove in Gemelli

1110

(8,223%)

Giove in Cancro

1154

(8,549%)

Giove in Leone

1163

(8,616%)

Giove in Vergine

1068

(7,912%)

Giove in Bilancia

1131

(8,379%)

Giove in Scorpione

1130

(8,371%)

Giove in Sagittario

1235

(9,149%)

Giove in Capricorno

1011

(7,489%)

Giove in Aquario

1082

(8,016%)

Giove in Pesci

1148

(8,504%)

Valore medio teorico 13.498 diviso 12

1124

(8,333%)

Totale

13498

 

 

 

 

Ricerca su 6337 casi di infarto del miocardio

 

 

 

Giove in Ariete

572

(9,026%)

Giove in Toro

502

(7,921%)

Giove in Gemelli

502

(7,921%)

Giove in Cancro

535

(8,442%)

Giove in Leone

560

(8,836%)

Giove in Vergine

499

(7,874%)

Giove in Bilancia

516

(8,142%)

Giove in Scorpione

510

(8,047%)

Giove in Sagittario

550

(8,679%)

Giove in Capricorno

528

(8,333%)

Giove in Aquario

554

(8,742%)

Giove in Pesci

509

(8,032%)

Valore medio teorico 6337 diviso 12

528

(8,333%)

Totale

6337

 

 

 

 

 

 

 

 

Subito dopo avere ottenuto detti risultati, scrivemmo (lo fece C. Discepolo anche a nome di L. Miele, N.d.R.) la seguente lettera:

 

Gentile dottoressa (omissis),

 

è con una certa emozione che le scrivo. Sono le 23.20 e ho appena finito di processare i dati da voi gentilmente fornitici: crediamo di avere ottenuto un risultato abbastanza straordinario! La nostra ipotesi di partenza era che avremmo dovuto trovare, per le patologie epatiche, una maggiore presenza di Giove in Sagittario rispetto a tutte le altre 11 possibili posizioni celesti di tale astro. Ora io non so se il numero ottenuto è significativamente importante sul piano statistico (perché non so calcolare lo Z), ma, a primo acchito, rilevo che esso è superiore, e non di pochissimo, rispetto a tutti gli altri numeri.

Abbiamo trovato:

Giove in Sagittario 1235 volte su 13498 ricoveri, pari al 9.149%

Giove in Ariete: 1141, 8.453%

Giove in Toro: 1125, 8.334%

Giove in Gemelli: 1110, 8.223%

Giove in Cancro: 1154, 8.549%

Giove in Leone: 1163, 8.616%

Giove in Vergine: 1068, 7.912&

Giove in Bilancia: 1131, 8.379%

Giove in Scorpione: 1130, 8.371%

Giove in Capricorno: 1011, 7.489%

Giove in Aquario: 1082, 8.016%

Giove in Pesci: 1148, 8.504%

 

La frequenza teorica sarebbe dovuta essere pari a un dodicesimo di probabilità di avere Giove in ciascun segno = 1124 e cioè 8.333%.

 

Nel gruppo di controllo (infartuati) Giove oscilla tra il 7.921 e il 9.026% e nel Sagittario compare solo al 4° posto con l’8.679%.

So bene che ci potranno pervenire molte critiche, da un punto di vista strettamente statistico, ma a me sembra già un risultato grandissimo avere trovato esattamente ciò che ipotizzavamo e che la mia pratica trentennale di astrologia mi diceva essere vero. Appena sarà pronta le manderò l’intera relazione che verrà pubblicata sul mio trimestrale Ricerca ’90. Non ometterò di inserire anche la sua critica (senza nominare lei e l’Ente, come da sua richiesta) e resterò in attesa anche di nuove critiche da parte di esperti di statistica. Intanto procederò, quanto prima, a processare i dati di un altro ente ospedaliero. Sono stato fermo tanti mesi perché il tecnico, che ci doveva convertire i file dal vostro formato a quello che necessitava, ha impiegato molto a svolgere il lavoro (per impegni precedentemente assunti) e poi lo abbiamo dovuto riprendere più volte perché la conversione presentava dei difetti.

Se lei volesse sapere qualcosa di più sulle nostre precedenti ricerche, potrebbe visitare il sito www.cirodiscepolo.it dove si può scaricare gratuitamente anche un nostro libro su tale argomento.

 

Le sono molto grato per l’aiuto prestatoci e sono altrettanto riconoscente anche nei confronti del suo ente. Se posso fare qualcosa per voi, chiedetemi pure.

 

Molti cordiali saluti

 

Ciro Discepolo

 

 

Possibili critiche alla presente ricerca

 

Ecco, prima di tutte le altre, la critica rivoltaci dalla dottoressa che gentilmente ci ha fornito i dati:

  

Dai dettagli che ci ha fornito, il suo studio assomiglia a uno studio epidemiologico del tipo “caso-controllo”. Naturalmente in questo caso, la scelta dei “controlli” è di particolare importanza per i risultati del lavoro. Dal punto di vista epidemiologico, il migliore controllo, in questo caso, potrebbe  essere l’intera popolazione dei ricoverati per tutte le  patologie che non siano a carico del fegato, dato impossibile da selezionare per data di nascita (centinaia di tabelle). Il fatto di rapportarsi a una patologia specifica come l’infarto acuto del miocardio, può costituire un errore. Inoltre, normalmente si conduce uno studio a partire da un’ipotesi fondata: a esempio, la nascita in un determinato anno può avere determinato l’esposizione a specifici fattori di rischio (a esempio uso indiscriminato di fenossiacidi negli anni ‘40 – ‘50).
In ogni caso potremo nei prossimi giorni inviarle i dati richiesti, purché non compaia in alcun modo la citazione del nostro Centro, in quanto non possiamo risultare in  studi di valore scientifico non accertato.
Cordiali saluti.
Per il Centro di …

Dott.ssa …

 

Potreste pensare che tale critica ci sia spiaciuta particolarmente o ci abbia indispettito, ma non è affatto così, sia per la gratitudine che dobbiamo alla dottoressa in questione e sia perché, non lo dimentichiamo, esiste un fortissimo pregiudizio generale nei confronti dell’astrologia, pregiudizio alimentato da quell’esercito di nostri colleghi che non si comportano bene e danno luogo a una divulgazione troppo popolare, per non dire a una prostituzione, della nostra disciplina. Dunque non dobbiamo sorprenderci se la dottoressa non prende neanche in considerazione, tra le possibili “cause” delle epatopatie, oltre l’uso indiscriminato di fenossiacidi, anche la presenza di Giove in Sagittario.

Sul fatto che noi non abbiamo testato tutte le patologie che esistono al mondo, ciò dipende solo da loro e saremmo stati felici di poterlo fare se ci avessero fornito i dati. E non è detto che ciò non avverrà in futuro.

 

Altra critica che possiamo produrre noi stessi è la seguente. Le nascite analizzate si riferiscono agli anni 1900 –1978 e noi, nel calcolare la frequenza media di Giove nei segni, abbiamo applicato la divisione 1 a 12. È evidente, però, che se facessimo i calcoli al millesimo, scopriremmo che in detti 78 anni Giove non è stato un tempo perfettamente uguale in ogni segno. Tuttavia, siamo certi che se qualcuno si volesse prendere la briga di effettuare un simile calcolo, finirebbe per scoprire che Giove non è stato in Sagittario più che negli altri segni.

 

Sempre sulla stessa lunghezza d’onda, anticipiamo noi un’altra eventuale critica: le date considerate potrebbero riferirsi, in alcuni casi, al giorno di passaggio di Giove tra un segno e un altro e non avere tenuto conto dell’ora può avere modificato i risultati finali. Anche qui, senza avere peraltro effettuato un controllo analitico che onestamente ci sembra inutile, pensiamo di poter affermare che probabilmente neanche una delle suddette date rientri in tale caso, data la possibilità quasi nulla che ciò sia così effettivamente.

 

 

Relazione dell’esperto di statistica sui risultati ottenuti

 

Domanda:

Il valore 1235 (nati con Giove in Sagittario) è significativamente più alto degli altri osservati o è una casuale fluttuazione attorno al valore medio 1124 (13498 osservazioni : 12)?

 

Test  (chi quadrato)

 

Ipotesi H0: La distribuzione della popolazione da cui è stato estratto il campione è uniforme con medio 1124

Ipotesi H1: Non lo è

 

 

 

Gradi di libertà = 12-1-1 = 10 (il parametro 1124 è supposto stimato dal campione)

 


 


Conclusione: 6.72 << 29.6

Si accetta l’ipotesi H0

 

Risposta: si può confidare al 99.9% che 1235 è una casuale distribuzione del valore medio uniforme 1124.

I valori campionati osservati testimoniano che in una popolazione ( soggetti che nascono indipendentemente con Giove nei 12 segni) si riscontrano un dodicesimo delle epatopatie in ciascun segno zodiacale occupato da Giove: il 99.9% dei campioni estratti da una tale popolazione presenterebbe le “caratteristiche” di quello osservato.

 

Domanda: la distribuzione degl’infartuati (distinti per posizione di Giove nello zodiaco) indica che qualche posizione è singolare o che la distribuzione della popolazione, da cui questo campione è estratto, è una distribuzione uniforme di media 6337 : 12 = 528?

(la domanda è logicamente e statisticamente equivalente alla precedente)

 

Test  (chi quadrato)

  

Ipotesi H0: La distribuzione è uniforme con media 528

Ipotesi H1: Non lo è

 

 


 

 

13.62 << 29.588

 Si accetta H0

  

 


Risposta: si può confidare al 99.9% che la distribuzione osservata è stata astratta da una popolazione uniforme di media 528: i valori in eccesso e in difetto, presenti nel campione, sono al 99.9%, casuali fluttuazioni.

 

Domanda: la frequenza di epatopatie con Giove in Sagittario differisce dalla frequenza degl’infarti con Giove in stessa posizione?

 

Test differenza su frequenze

 

Dati infarti = 8.679%   infarti = 6337

         epatopatie = 9.149%  epatopatie = 13.498

 

 


 


 

 

 


 

 

Con |Z| > 1.03 si rifiuta H0 a un livello di confidenza del 70%.

 

Risposta: la probabilità che Giove in Sagittario influenzi egualmente epatopatie e infarti è del 70% perché la probabilità d’errore (di 1ª specie) è del 30% (ammesso che le due patologie non siano correlate).

  

Esperto di statistica

 

  

Possibili variabili che potrebbero avere mascherato un risultato ancora più positivo rispetto a quello ottenuto

È un punto da non sottovalutare affatto. Giove in Sagittario, secondo una parte dell’astrologia tradizionale (Gouchon) e secondo la nostra esperienza, non è l’unico item in grado di classificare le malattie epatiche gravi. Il ruolo del segno solare (Sagittario) o dell’Ascendente (Sagittario) o di una sesta Casa in Sagittario, solo per limitarci a tre variabili, potrebbe essere stato preponderante nell’analisi appena condotta e avere, di fatto, indebolito il risultato matematico positivo ottenuto. In altre parole vogliamo dire che i tanti casi registrati, per esempio, di Giove in Ariete, si potrebbero riferire a soggetti che hanno l’Ascendente o la sesta Casa in Sagittario, elemento che non possiamo accertare data la mancanza di ora di nascita dei componenti il campione utilizzato.

 

Conclusioni

Come si è letto il risultato non è stato significativamente rilevante dal punto di vista statistico. Vale a dire che, secondo tale scienza, lo scostamento percentuale ottenuto dalla colonnina di Giove in Sagittario, rispetto alle altre, sarebbe una pura coincidenza. Noi non possiamo che inchinarci al responso della Statistica, ma restiamo dell’idea che si tratta di un risultato più che interessante. Intanto avevamo una possibilità su 12 di “indovinare” tale maggiore altezza e ci siamo riusciti. Non sappiamo questa puntata, alla roulette, quanto verrebbe pagata, ma pensiamo non sia una “giocata” semplice come puntare sul rosso o sul nero. Inoltre, e qui vorremmo insistere, se noi avessimo potuto effettuare la stessa ricerca, ma con gli orari di nascita dei soggetti presi in considerazione, ovviamente avremmo selezionato almeno cinque variabili: Giove in Sagittario, Sole in Sagittario, Ascendente in Sagittario, sesta Casa in Sagittario o Giove dominante. In quel caso saremmo stati certi che un Giove in Capricorno non mascherava, per esempio, un Giove strettamente congiunto all’Ascendente. Sappiamo anche, però, che con i se e con i ma non si fa la storia e allora procederemo a una nuova ricerca sui dati dell’Ente Centro. Poi si vedrà.

  

Ringraziamenti

Si ringraziano sentitamente:

L’Ente Nord

Luigi Galli per il preziosissimo contributo di ricerca di siti idonei nella Rete

Stefano Briganti, Giovanni Drago e Pino Valente per l’assistenza informatica generale

Mario Miglietta per lo straordinario software di ricerca realizzato su nostro progetto

Esperto di statistica

  

Bibliografia essenziale

Classificazioni delle malattie, traumatismi e cause di morte, Vol I e II, editi dall’ISTAT, 1975, nona revisione

Ricerca ’90, trimestrale di astrologia, numeri da 0 a 44, anni 1990 – 2000

Howard Leslie Cornell, Encyclopaedia of Medical Astrology, Llewellyn Pubblications, edizione 1972

Ciro Discepolo e L. Miele, Osservazioni politematiche sulle ricerche Discepolo/Miele, edizioni Ricerca ’90, 1992

Ciro Discepolo, Guida all’astrologia (Iª edizione), Armenia editore, 1979

Ciro Discepolo, Nuovo dizionario di astrologia, Armenia editore, 1996

Henri J. Gouchon, Dictionnaire astrologique, Dervy livres, 1975

Clara Negri, Astrologia e salute, Armenia editore, 1986

Adriana Rampino Cavadini, Principi di astrologia medica, Hoepli editore, 1989

 


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