Edizioni Ricerca ’90 | Piero Angela


Piero Angela

di Ciro Discepolo




Piero Angela da bambino era Pierino Angela ed in lui già viveva il dualismo "dionisiaco-apollineo" che la combinazione tra il suo nome e cognome suggerisce e che il tema astrale di nascita dimostra. Quando i suoi coetanei tra i banchi di scuola ancora ignoravano chi avevano accanto, egli viveva il suo piccolo dramma quotidiano tra l'irrefrenabile impulso di lanciare una fiondata in un vetro e la lodevole aspirazione di compiere la buona azione quotidiana, come si conviene ad ogni giovane marmotta che si rispetti. Le fiondate nei vetri e l'appartenenza alle giovani marmotte continuano a caratterizzare Piero Angela adulto che, se ha mutato nella cornice le sue valenze, le ha lasciate inalterate nella sostanza (nella fattispecie va precisato che le marmotte che frequenta oggi sono i cavalieri della crociata da lui promossa per debellare dal mondo le credenze in materia di parapsicologia).

Come si vede nel suo oroscopo (è nato a Torino il 22 dicembre 1928, alle ore 04.00), il lato candido della sua persona è indicato dalla bella Luna in Ariete congiunta a Giove ed in ottimi aspetti con altri punti primari del cielo di nascita. Il lato pierinico, di contro, è rintracciabile nell'Ascendente Scorpione quadrato a Venere, nonché nel Marte opposto a Mercurio ed ugualmente in aspetto dissonante a Sole, Saturno ed Urano.

Nella prima parte dell'ormai famosa "Indagine sulla parapsicologia"(per quelli di corta memoria ricorderemo che si tratta di quelle cinque puntate trasmesse dalla Rete 1 della RAI qualche tempo fa, in cui tra l'altro si spiegava come chiunque, con un po' di allenamento, possa camminare a piedi nudi sui carboni ardenti senza piagarsi) il soggetto esordiva avvertendo: "Sarò il vostro cronista, ma - seguitava lanciando un'occhiata diabolica - anche il vostro detective...". Senza dubbio la trasmissione in oggetto è la sua opera magna, quella che lo proporrà all'attenzione dei posteri, ciò che è stata la Divina Commedia per il Poeta e la scoperta dell'America per Colombo. I critici potrebbero così definirla: "... l'espressione della sua maggiore maturità professionale, in cui spicca il rigorismo scientifico, che è a monte della sua ricerca che da anni va investigando i campi più disparati dello scibile". E qui occorre mettere un punto.

Si è detto rigorismo scientifico e tale qualificazione riassume senz'altro il più degli attributi temperamentali del mezzobusto televisivo, come impertinentemente lo chiamerebbe Saviane. La congiunzione Sole-Mercurio-Saturno, dell'oroscopo di Angela, in Capricorno ed in seconda Casa, trigona alla Luna, potrebbe degnamente definire, in ogni dizionario astrologico, la voce "logica". È difficile poter immaginare una struttura planetario-zodiacale che esprima più rigore razionalista di questa. Quella in oggetto è una razionalità che ha del carr'armato, che può buttare giù le montagne, che non teme confronti nella scala Rockwell. È l'immagine univoca di un Io che procede soltanto secondo logica, che ha fiducia assoluta nel potere della mente, della scienza, di tutto ciò che è verificabile da parte dell'uomo. Detta struttura di fondo è divenuta da qualche anno (precisamente dal 1968, durante il transito di Saturno sulla Luna radicale, trigono alla congiunzione citata) l'habitus professionale del giornalista mentre per il passato era stato soltanto un veicolo qualificante i suoi molteplici interessi visualizzabili in altri punti del grafico natale: a scuola ha frequentato il liceo studiando i classici, all'Università ha dato gli esami del biennio di ingegneria, ha studiato musica fuoricorso al conservatorio esibendosi in concerti jazz, nel '51 ha fatto l'intervistatore per la RAI, di cui è stato per anni corrispondente a Parigi e a Bruxelles, conosce diverse lingue, ha svolto inchieste sulla biologia, la psicologia, la riconversione industriale, l'ecologia e ha scritto vari libri. Di fronte a tanto non vi possono essere dubbi: vi è del leonardesco in lui.

E a nulla vale l'accusa, rivoltagli da pochi, di superficialità, dato che è suo costume studiare a fondo un argomento prima di trattarlo; per esempio, per quanto riguarda la ricerca sul paranormale (spiritismo, medicina non ortodossa, esoterismo, alcune pratiche yoga, telecinesi, precognizione, telepatia, radiestesia, psicotronica, fotografia Kirlian, fenomeni di xanoglassia, psicocinesi, etc.), sembra che egli abbia studiato per quasi un anno intero!

Ma gli onori che oggi giustamente raccoglie colui che passerà alla storia come il divulgatore scientifico della Rete 1, rappresentano il frutto di un sudatissimo lavoro, che ha fatto del suo un giornalismo hard core (in una toccante intervista alla Domenica del Corriere del 27/4/78 egli rievoca i tempi in cui si arrampicava sui pendii del Gran Paradiso tirandosi dietro una Cinquecento sovraccarica di attrezzature televisive che non ne voleva sapere di andare avanti).

Dalle prime brevi radiocronache del '51 ad oggi la strada è stata lunga ed ha avuto come faro illuminante, oltre alla già citata razionalità spumeggiante, anche una sete di "lontano", un'aspirazione alle conoscenze profonde ben visibili nel Plutone, signore dell'Ascendente, in Campo nono e nella congiunzione Luna-Giove in Casa sesta cui si deve inoltre una marcata esterofilia nell'ambito professionale.

Tornando alla sua indagine sulla parapsicologia, accompagnata come le altre inchieste da una affascinante alchimia fatta di musiche classiche, voce suadente, gesti lirici delle mani ed interessanti cartoons in guisa di moderni strumenti didattici, dobbiamo constatare che essa ha segnato una tappa fondamentale nella vita del nostro ed in quella della cultura contemporanea.

Per lui è stato il passaggio di Urano all'Ascendente e di Giove in 9ª, antesignani di una profonda rivoluzione interna, che senza dubbio lo porterà lontano. Per la cultura contemporanea è stato l'incontro con una mente che finalmente ha fatto piena luce sull'"oscuro fango dell'occultismo". Non si può disconoscere, per pura faziosità, il taglio intelligente ch'egli ha dato alla sua ricerca: la domanda che lo ha condotto non è stata "che cosa sono i fenomeni paranormali?", bensì "esistono i fenomeni paranormali?". Molti milioni di spettatori sono rimasti con la schiena inchiodata alla sedia quando hanno appreso, da un istante all'altro, che la telepatia non esiste, che Eusapia Palladino ha sempre barato, che la precognizione è un'invenzione, che gli scienziati pronunciatisi a favore della parapsicologia sono complici dei bari o semplici ingenui, che MAI è stata prodotta una sola prova dell'esistenza di un fenomeno paranormale. In poche parole il talent scout del giornalismo italiano, con coraggio e rigore scientifico, ha passato un deciso colpo di spugna e ha tolto di mezzo, in un sol tratto, qualche secolo di parapsicologia. Diciamocelo francamente, in questi anni in cui i più, interrogati anche sul loro colore preferito, iniziano a rispondere con un "veda" e vanno avanti in una girandola di sofismi per non compromettersi, si sentiva davvero il bisogno di un uomo tout-court quale è Angela, che dicesse chiaramente come sta la situazione. Ogni cosa ha il suo prezzo ed anche il futuro capitolo che il nostro neoilluminista si è guadagnato sulle pagine dell'Enciclopedia Italiana di Giovanni Treccani ha richiesto un tributo in termini di inimicizie che gli sono piovute addosso con chiara faziosità: per esempio qualcuno ha sottolineato che nel corso delle trasmissioni non è stato fatto il nome di Gerard Croiset, né quello di Carl Gustav Jung, che pure avrebbero meritato di comparire, ma l'astrologia può essere obiettiva e dimostrare che in questo caso si è trattato di dimenticanza. L'aspirante discepolo di Diderot e di Voltaire, che ha quale sua summa l'Encyclopédie, è infatti incline alle dimenticanze come suggerisce il Nettuno dominante all'MC dell'oroscopo. Nettuno in questo caso indica anche un altro fatto primario: che Piero Angela è un uomo di fede. Sì, è scritto proprio di fede, non è un errore di stampa. Naturalmente non si tratta della fede nell'accezione classica del termine, bensì dell'incrollabile fiducia nei poteri della scienza: fonti a lui molto vicine assicurano che egli è disposto a credere qualsiasi cosa purché gli venga assicurata da uno scienziato regolarmente accreditato presso l'intellighentia ufficiale e sul quale non gravino sospetti di simpatie col mondo extrascientifico. Se poi lo scienziato in oggetto - assicurano le stesse fonti - è anche americano, allora non occorrono neanche le credenziali.

Ma il soggetto non è soltanto quanto finora descritto: è anche uno scrittore di talento, come dimostra Venere dominante in Aquario, in Campo terzo, i cui libri hanno raggiunto grosse tirature, cosa che non può non averlo ampiamente gratificato, dati i forti valori in Campo secondo tendenti a suggerire uno spiccato senso pratico da questo punto di vista. Inoltre egli è un uomo di spirito, contrariamente all'immagine seriosa che qualcuno ha cercato di propagandare di lui, e lo ha dimostrato con le matte risate che si è fatto nel corso del dibattito televisivo seguito alla sua inchiesta allorché il dott. Piero Cassoli parlava dell'analogia (verbo orripilante per uno scientista) tra la figura del serpente e quella del diavolo nei disegni che Geller dichiarò di avere realizzato per telepatia.

Dunque anche un uomo di spirito che sa ridere con calore, ma al dovuto momento, per poi ridiventare serio e profondo quando il caso lo richieda. Ne abbiamo avuto un esempio nell'appena citato dibattito televisivo allorché il nostro, assunta improvvisamente un'aria ispirata, conclude l'apparizione sul piccolo schermo con le seguenti parole: "Questa trasmissione non era per chi voleva credere, ma per chi voleva capire e chi ha voluto capire ha capito".

Sono in molti quelli che stanno ancora chiedendosi quali profonde verità siano dietro le parole di Angela il cui tono profetico e la voce suggestiva con cui le declamò lasciavano pensare ch'egli terminasse la frase impartendo la benedizione urbi et orbi.

Non conosciamo i programmi futuri di Teleangela ma, se lui ce lo permette, potremmo consigliargli di preparare qualcosa di grosso da realizzare e trasmettere tra dicembre '83 e febbraio '84. In quel periodo gli astri gli saranno assai favorevoli professionalmente e potrebbe così trarre il massimo rendimento dal suo lavoro.

Per sfruttare pienamente la cosa dovrebbe impegnarsi in un'impresa di grande respiro che sia all'altezza dei gloriosi trascorsi e che rinnovi la sua popolarità presso il grande pubblico. Dato il rigorismo caratteriale che lo contraddistingue e lo spirito di ricerca della verità che lo anima, potrebbe trattarsi di una "Indagine sulla psicologia". Quest'ultima infatti gode ormai da troppo tempo dell'indulgenza degli uomini di scienza che, più per pigrizia che per latitanza civica, si sono astenuti dal metterne a nudo l'inconsistenza.

Dunque un'ottima occasione per il giustiziere della metapsichica, che potrebbe costruire un'inchiesta sul tipo di quella già citata. Con l'occasione potrebbe avvalersi della collaborazione dell'illusionista James Randi, il quale sarebbe senz'altro in grado di simulare, con successo, un caso di impotenza sessuale per dimostrare come è facile barare in psicologia. Con-temporaneamente insigni scienziati dello Stanford Institute potrebbero testimoniare che dagli esperimenti di laboratorio non è MAI risultata la benché minima traccia di complesso di Edipo o di quello detto "anale ritenuto", e ciò perfino al contatore di particelle subatomiche che avrebbe rilevato la più infinitesima presenza, se vi fosse stata. Il successo all'impresa sarebbe senz'altro garantito se Piero Angela si assicurasse, per i suoi cartoons didattici, la collaborazione dell'équipe di Walt Disney, che, a mezzo di Paperino e Topolino, potrebbe animare le sue argomentazioni d'acciaio di fronte alle quali Erich Fromm non avrebbe altra scelta che cambiare mestiere. Non vi è un Nobel per il giornalismo, e ce ne dispiace, ma non sarebbe la prima volta se un nome illustre venisse proclamato "scienziato ad honorem" e se ciò accadesse a Piero Angela pensiamo che nessuno avrebbe qualcosa da obiettare.

 

 

Ciro Discepolo 

Tratto dal libro Gli astri del successo, Armenia, 1979

 

 

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